Recensione su Eolo de Un Caso Cromosomico

Recensione su Eolo de Un Caso Cromosomico

Recensione de Un Caso Cromosomico
a cura di Eugenia Praloran per Eolo rivista online di teatro ragazzi

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Quanto ci è piaciuta la nuova versione de "Un caso cromosomico di Irene Vecchia"? Moltissimo. Fresca vincitrice di un meritatissimo premio Benedetto Ravasio per i giovani artisti, già protagonista di bellissime foto di scena del fotografo giapponese Shin Yamazawa, e selezionata da una giuria attenta e competente nel corso del Festival Incanti 2012 per l'originalità della sua visione poetica, la coerenza del suo percorso, la sincerità della sua visione, Irene Vecchia merita tutti i superlativi del caso, ma non gliene infliggeremo altri, perché è leggera come una piuma, ironica come un gatto partenopeo, e non li sopporterebbe. Preferiamo riportare qui la motivazione della XVIII edizione del Premio Benedetto Ravasio: "Irene Vecchia apprende dai grandi maestri della tradizione napoletana l'arte popolare della guarratella, sviluppa autonomamente una sua ricerca teatrale che privilegia la rappresentazione di "figura" attraverso un uso profondo e attendo di diverse tipologie di spettacolo: i burattini a guanto, le marionette, l'antico teatro delle ombre, dimostrando che la tradizione non impedisce una vera e autonoma ricerca artistica."
Nella versione presentata ad Incanti 2015 de "Un caso cromosomico" Irene Vecchia ha sviluppato alla perfezione il soggetto presentato in nuce nel 2012. Servendosi di personaggi creati secondo la tradizione dei Pastori del presepe napoletano, Irene Vecchia narra una storia napoletana più che mai, ma anche universale, di assoluta attualità, e ci parla di violenza e sopraffazione, di amore, rabbia, vendetta, e contrappasso, di azzardo e di destino, e non possono che fare capolino la morte, la donna e Pulcinella. Non vi diremo altro: dovete vederlo. Autrice e costruttrice anche delle scenografie e degli oggetti scenici, Irene Vecchia è qui drammaturga, interprete, manipolatrice, narratrice, autrice completa. Meravigliose e sorprendenti figure dei personaggi, scolpite e dipinte dalla brava Ilaria Comisso, montate, vestite e acconciate magistralmente da Irene Vecchia. Splendida dimostrazione di come si possa innovare la tradizione, facendo propria non solo la lezione dei grandi del passato, ma anche dei maestri del presente Bruno Leone, Gigio Brunello e Gyula Molnar. Salite anche voi sul treno per Furore.
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